Con l’arrivo del servizio televisivo si verificano notevoli mutamenti nei comportamenti degli utenti. In pochissimi anni la televisione si estende a quasi tutto il territorio nazionale; i prezzi dei televisori calano sensibilmente e di conseguenza cresce il numero dei telespettatori. Alla fine degli anni ’50 tuttavia il numero degli abbonati alla radio è ancora di gran lunga superiore agli abbonati alla televisione, ma anno dopo anno si assiste a un travaso delle utenze in progressivo aumento. La radio da strumento di ascolto di gruppo (famiglia) diviene strumento di ascolto individuale. Il gruppo familiare è raccolto davanti al televisore ma i giovani rifiutano il gruppo e preferiscono andare ad ascoltare la loro radiolina personale. Gli adulti ascoltano la radio in automobile recandosi in ufficio o tornando dal lavoro. La televisione si pone perciò come strumento accentrante e la radio come strumento decentrante. I programmi radiofonici subiscono forti cambiamenti nel tentativo di mantenere gli utenti. Vengono messi in opera programmi differenziati che si rivolgono agli anziani, alle casalinghe, ai giovani. Soprattutto a favore di questi ultimi si sviluppano programmi musicali condotti dal disc-jokey secondo uno stile introdotto da Radiomontecarlo ma seguito a ruota dai programmi Rai. I programmi di varietà vengono collocati in orari meridiani nei quali la televisione non trasmette.
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Theorèin - Febbraio 2005